Grazie
al dizionario della Lingua Italiana abbiamo scoperto il significato
di queste parole: ARCIERE – FARETRA – RADURA – MIRARE –
AMMIRARE. A questo punto siamo stati pronti a sbizzarrire la nostra
fantasia per inventare delle storie...
La
storia dell’arciere
In
un villaggio viveva un arciere, che un giorno andò in una
radura con l’arco e una faretra che conteneva le
frecce.
Stava
per mirare a una mela per farla cadere dall’albero.
Mentre
stava per scoccare la freccia vide una pianta e rimase a ammirare
quella pianta per ore.
Da
quanto era bella la portò al villaggio. Tutti rimasero stupiti dalla
pianta e volevano sapere dove l’aveva presa.
Mattia
C. e Niccolò
GIOVANNINO L’ARCIERE
C’era
una volta Giovannino l’arciere che andò ad allenarsi. Una
volta arrivato, sfilò una freccia dalla sua faretra, mirò
il bersaglio e scoccò la freccia.
La
freccia andò a finire in una bellissima radura.
Quando
Giovannino andò a riprenderla, si guardò intorno e non smise un
attimo di ammirare la bellissima radura.
E
decise di vivere lì. (FINE)
Isabella
e Sara P.
Il
famoso arciere Cristiano Ronaldo
In
una radura, cioè in uno spazio dove non ci sono gli alberi,
scoppia una guerra tra il principe Cristiano Ronaldo e il principe
Messi perché hanno rubato un arco e una faretra d’oro a
Cristiano Ronaldo.
L’arciere
mira con l’arco a un nemico e vincono i soldati di Cristiano
Ronaldo perché Messi ha detto di andare via ai suoi soldati. I suoi
compagni ammirano l’arco e la faretra che hanno ripreso.
Gabriel
Giulio
L’arciere
in una radura
C’era
una volta un bambino che voleva diventare un
arciere .
E
il suo sogno arrivò perché nel suo paese era arrivato un bellissimo
annuncio.
Ci
sarebbe stata una gara di tiro con all’arco e appena il bambino lo
ha saputo prese la sua faretra
e si incamminò nel bosco.
Appena
arrivato alla radura,
la gara stava per incominciare. Poi dopo un po’ di tempo,
finalmente arrivò il suo turno. Il bambino andò in posizione, mirò,
lanciò e fece centro.
Tutti
stupiti ammiravano
il bambino che festeggiava contento.
Aurora,
Giada e Noè
Il
bambino arciere
C’era
una volta un bambino di nome Giulio che amava fare l’arciere.
Un
giorno la madre gli comprò una faretra
e lui era molto felice.
Finito
l’allenamento Giulio andò a vedere una radura
e gli piacque molto.
Voleva
restare lì ad ammirare la bellezza
della natura.
Passeggiando
Giulio vide un bersaglio molto, molto grande, prese l’arco e la
freccia dalla faretra e cercò di mirare
il bersaglio.
Tornò
a casa dalla mamma e il papà. La mamma gli disse: “Perché hai
fatto così tardi?”.
Giulio
rispose: “Mi sono allenato in una radura”.
La
madre gli disse: “Bravo Giulio diventerai un perfetto arciere”.
Anna
e Caterina P.
Robin
Hood
Robin
Hood era un arciere molto bravo.
Aveva
una faretra molto robusta e era indistruttibile.
Il
principe Giovanni voleva catturare Robin e la sua banda. Così fece
una gara per mirare con l’arco. Allora Robin andò alla gara
che si svolgeva in una radura per non fare andare le frecce
contro gli alberi.
Robin
vinse perché era il più bravo del paese e tutti stavano lì ad
ammirarlo.
Il
principe Giovanni però si arrabbiò molto per la vittoria di Robin
Hood, così lo fece portare in prigione. Ma Little John lo liberò,
allora tornarono nel bosco felici e contenti perché erano ritornati
insieme.
Un
anno dopo era il compleanno di Robin, compiva 18 anni, e in
quell’occasione si sposò con una bellissima principessa. Si
chiamava Merida, aveva gli occhi marroni, i capelli castani, era
bellissima.
“Merida
sei bellissima”
“Grazie
Robin, sei molto gentile”.
La
torta era con la panna sopra, mentre il sotto era con la cioccolata.
E
tutto finì bene, in questa gioiosa festa di compleanno e
fidanzamento insieme.
UN
ARCIERE SOLITARIO
C’era
una volta un arciere
solitario di nome Gino. Viveva in una capanna in mezzo a una radura;
aveva davvero tante faretre
e a mirare
era proprio bravo. Ma
non cacciava e basta, si occupava anche di agricoltura.
Un
giorno vide spuntare dal terreno una piantina, ma non era di un
frutto né di una verdura, allora rimase
lì ad ammirare
la piantina fino a che non avesse capito cosa era. Dopo qualche
settimana scoprì cos’era: era una rosa!
Giacomo
e Rayan
LA
FAMIGLIA RAFFELLE
Un
giorno la famiglia Raffaelle è andata a vedere
l’ arciere che aveva la faretra
a tracollo, che aveva una gara alla fiera del paese.
Doveva
mirare il
centro per vincere e la famiglia Raffelle si divertiva ad ammirare
la gara. Alla fine l’arciere fece
centro e la famiglia Raffelle
andò via riprendendo la macchina al parcheggio nella radura
là
vicino.
Elena
e Alessio
L’arciere
e l’arco
Un
giorno un arciere di nome Andrea ammirò un paesaggio
dalla cima di una montagna.
Andrea
la mattina seguente radunò tutte le persone del paese in mezzo alla
radura di un bosco e portò con sé la sua
faretra. Fece una sfida tra sé e un altro: Andrea
mirò l’albero e lo centrò in pieno, purtroppo l’avversario
lo mancò e quindi vinse Andrea.
Viola
M. e Mattia P.
La
paura dell'arciere
Un
giorno un arciere si trovava nella
radura,sentì un rumore tra le foglie e
subito tirò fuori una freccia dalla sua faretra
per mirare pensando che si trattasse di
un animale feroce.
Dalla
radura però, uscì fuori un piccolo
gattino con la sua famiglia.
L'arciere
si mise ad ammirare le piccole bestiole
e ripose la sua freccia.
Sara
G.
L’
ARCIERE E LO SCOCCO DELLA FRECCIA
Tanto
tempo fa c’era un arciere. Al mattino era andato ad
allenarsi con l’arco, era molto bravo però non centrò il
bersaglio e disse: <<Una freccia sprecata dalla mia faretra>>.
La
freccia per sbaglio andò in una radura e la freccia dallo
spavento prese vita. L’arciere lasciò perdere la freccia, perché
quel posto era terribile.
L’arciere
disse: <<Io non tornerò più qui.>>
La
freccia ormai era disperata e allora disse:<<Io vivrò qui>>
Mirò
una tana, ci saltò dentro e
capì che far crescere piante e vegetali era la cosa migliore. Alla
fine quella diventò la prima radura più bella. E tutti venivano ad
ammirarla.
Fu così che l’arciere ritrovò la sua freccia.
Elisa
e Matteo
L’arciere
C’era
una volta
un
arciere
con una faretra
piena
di
frecce.
Si
trovava in una radura
ad
ammirare
la
natura, quando vide in lontananza un albero di mele e preso dalla
fame decise di
mirare ad
una
di
esse. Con un gran tiro ne colpì una e si tolse la fame.
Alessandro
Storie molto belle!
RispondiEliminaGrazie, ci impegneremo al massimo!
RispondiEliminaI bambini di 3'a